Sabato
21 Febbraio 2004 sull'Unità
è stato pubblicato un articolo che, contrariamente a quello del
9 febbraio sull'esplosione di un forno dell'impianto di smaltimento di
rifiuti pericolosi della Engelhard, è stato poco chiaro e
impreciso.
Per esempio nella petizione di 3.500 firme i Comitati chiedono il
trasferimento solo dell'impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi e
non di tutta la Engelhard come invece affermato nell'articolo. Nel
titolo viene poi enunciata la petizione di 3.500 firme e nell'articolo
sottostante intitolato "La Petizione" si tratta tutt'altra cosa. Viene
poi esaltata la pericolosità delle polveri di un cementificio,
il "Sakrete Incomplast", vicino alla Engelhard, sempre in Via di Salone
e in V Municipio, che emetterebbe polveri totali sospese per 2.117
tonnellate l'anno. Di questo cementificio non abbiamo trovato traccia.
Inoltre le polveri sottili del Cementificio o del traffico, esaltate
nell'articolo, non devono essere messe sullo stesso piano di quelle
prodotte da un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi che invece
possono contenere sostanze tossiche, cancerogene, teratogene,
persistenti e bioaccumulabili. Infine ci sono le interviste con il
sindacato e con il Politico, ma nessun cenno ai pareri della ASL RMB ed
ai risultati dei controlli che, nel 2003 e solo dopo le interrogazioni
parlamentari, hanno indicato un superamento dei limiti consentiti di
polveri e sostanze tossiche.
Inoltre, perché non è stato sentito, per competenza, il
Vicepresidente ed Assessore all'Ambiente del V Municipio invece del
Presidente? Sono proprio le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del
V Municipio, Ivano Caradonna, che preoccupano i cittadini! Egli ha
assunto una posizione attendista nei confronti della Engelhard senza
tenere in alcuna considerazione le relazioni della ASL RMB. Queste
infatti indicano esplicitamente l'incompatibilità dell'impianto
di smaltimento di rifiuti pericolosi della Engelhard con un territorio
così popolato e ciò indipendentemente dall'esito delle
indagini epidemiologiche e, a maggior ragione, di qualsivoglia
"convegno tecnico-scientifico" annunciato dal Presidente in
collaborazione con l'Unione Industriali, che notoriamente difende gli
interessi della Engelhard.
Quando poi il Presidente parla di inquinamento del traffico veicolare e
dichiara "nei prossimi anni si realizzerà il primo corridoio
della mobilità che collegherà la stazione di Rebibbia con
l'hinterland e sarà prolungata la metropolitana" egli sa bene
che la metropolitana di cui parla è quella per Casal Monastero
che non ha niente a che fare né con il traffico della Tiburtina
né con la metropolitana sull'Acquedotto dell'Acqua Marcia
richiesta dai Cittadini con una petizione di 10.000 firme, già
finanziata per 60 milioni di euro e realizzabile in soli 2-3 anni, ma
che non c'è l'interesse a portare avanti.