Stabilimento Chimico Engelhard
Stabilimento Engelhard Stabilimento Engelhard Stabilimento EngelhardStabilimento EngelhardStabilimento Engelhard  

1956 -1992 
La Engelhard ha bruciato i catalizzatori esausti per tutto un periodo in cui la normativa ambientale era ancora da definire e il territorio continuava ad urbanizzarsi passando dai 2.527 abitanti del 1961 agli 8.436  del 1991

 1993 
La criticità dello Stabilimento Basf è stata evidenziata già nell’aprile 1993 quando la Regione Lazio, dopo aver sospeso l’attività per alcuni mesi, rilasciava un’Autorizzazione “temporanea” di SEI mesi nell’aprile 1993 per il trattamento di  rifiuti speciali e tossici e nocivi consistenti in catalizzatori esausti contenenti metalli preziosi….”.

Autorizzazione temporanea della Regione Lazio del 1993 (file.pdf 151Kb)

1996
La Engelhard presenta la domanda alla ASL RMB ed al Sindaco del Comune di Roma e ottiene l’Autorizzazione Sanitaria per le Industrie Insalubri ma senza l’indicazione dei “Rifiuti tossici e nocivi (B-101) e dell’inceneritore (C-14) previsti invece nel Testo Unico delle Leggi Sanitarie e non menzionati nelle
domande presentate dall’Azienda.
Autorizzazione Sanitaria per le Industrie Insalubri SENZA i Rifiuti tossici-nocivi e SENZA l'Inceneritore (file.pdf 2,85 Mb)

1998-2001
La Engelhard era conosciuta dai Cittadini del territorio come una innocua “Fabbrica dell’Oro”, per i suoi prodotti utilizzati nella Galvanica. Da sempre gli abitanti hanno avvertito cattivi odori e respirato sostanze irritanti per le vie respiratorie. Il 12 febbraio 1999 si verificò la rottura di un serbatoio di Acido Cloridrico e venne chiusa la zona. Il 3 aprile 2000 scoppiò un incendio nello stabilimento.
Ma tra settembre 1998 e maggio 2002 il Comune di Roma concede nuove concessioni edilizie per la costruzione di 210 alloggi ed un asilo nido proprio nel terreno adiacente allo stabilimento Engelhard e la Cooperativa edile A.I.C. ne pubblicizza il progetto nel suo giornale "A.I.C. Quartiere" di ottobre/dicembre 2001. (nella foto il Sindaco Veltroni)

Giornale A.I.C. - Sindaco VeltroniGiornale A.I.C. Concessioni edilizie

Giornale A.I.C. Quartiere - Ottobre/Dicembre 2001 (file.pdf 2,85 Mb)

2002
Il 1 agosto 2002 la Regione Lazio rilasciava l'Autorizzazione per la combustione di rifiuti tossici, nocivi e pericolosi pari a 1.690 ton./anno senza tuttavia specificare quanti fossero quelli pericolosi e non pericolosi.

Forte della nuova Autorizzazione la Engelhard convocava per la prima volta i Comitati per illustrare un progetto di abbattimento dei fumi del loro impianto di pirolisi dei catalizzatori esausti che, altro non era, che un adeguamento dell'impianto richiesto dalla nuova normativa.. In questa occasione i Comitati appresero che avevano a che fare con un inceneritore di rifiuti tossici e nocivi e pericolosi. Quindi cominciarono a riflettere sui pericoli per la salute ed ebbe inizio una serie di interventi atti ad avere risposte precise. Ci fu una Interrogazione Parlamentare, un Esposto alla procura della Repubblica, Lettere al Sindaco di Roma ed alla Regione, ripetute richieste di una indagine epidemiologica, continue richieste di intervento dei Carabinieri, dei Vigili Urbani e dei Vigili del Fuoco, ecc.. A tutto ciò non è mai stata data una risposta concreta.